La Tintura dei Tappeti Stampa

 

fonte tappetorientale.blogspot.som

Le tinture Vegetali

Nonostante la diffusione dei colori sintetici, anche oggi le più prestigiose manifatture d'oriente e quelle domestiche si avvalgono dell'uso di tinte naturali, estratte e preparate secondo modalità ormai molto antiche, nei casi di certi villaggi inoltre l'uso di questi coloranti risulta anche più conveniente rispetto all'alto costo di quelli chimici. Nella famiglia dei colori "naturali" i più famosi sono sicuramente quelli vegetali, essi si ricavano dalle foglie, dalle radici e dai frutti di varie piante che ancor oggi vengono coltivate in alcune piantagioni, in Turchia chiamate "oyalik", e site nei pressi delle zone in cui la tessitura dei tappeti è più intensa.

Dalla Turchia alla Persia la stessa radice della "robbia" viene scortecciata e ridotta in polvere per procurare la tinta rossa. La pienezza del colore è ottenuta lasciando la tinta per un'intera giornata nell'acqua corrente e poi asciugandola. Per avere sfumature rosa-rosse si può mescolare del siero alla robbia e lasciar fermentare al sole; per ottenere l'arancio si possono aggiungere cristalli di acido citrico. Un rosa particolare si ottiene direttamente dal legno del brazilwood. Il viola di origine vegetale si ricava dall'hennè, lo stesso con cui le donne africane si tingono il palmo delle mani e le unghie. Altri coloranti vegetali sono lo le foglie dello zafferano e la scorza della melagrana e dell'isparak, altra pianta da lattice, la curcuma o la bacca del susino selvatico che producono tinte di varie tonalità di giallo. Anche da un legno speciale cinese ed indocinese si ricavano estratti per colore vegetale, mentre dalle foglie macerate degli indicoferi si produce del colore nero e del blu. Il verde si ottiene vegetalmente usando colori blu e gialli variamente dosati tra loro, mentre i grigi e i marroni provengono dalla scorza della quercia, dalla noce di galla e dai malli di noce.

Le Tinture Animali

Tra i coloranti naturali di origine animale che vengono utilizzati per la tintura delle lane, il più conosciuto è quello proveniente da un piccolo parassita delle piante, la cocciniglia indiana e messicana che, schiacciato e polverizzato, produce un colore rosso con sfumature quasi azzurre. Simile alla cocciniglia sono il Porphirophora Hameli che consente la produzione del color porpora ed un altro insetto turco che produce il caratteristico rosso armeno.

Senza bisogno di procedimento alcuno, sono invece le tinte marroni, nere o bianche delle lane degli animali, siano essi pecore, capre o cammelli quando queste vengono usate nella loro colorazione naturale.

Le Tinture Chimiche

Di primo acchito si è indotti a esprimere un giudizio negativo sulle tinte sintetiche, eppure anch'esse hanno dato e proseguono a dare il loro contributo importante nella realizzazione dei tappeti annodati. Prima di tutto, senza di essi, molte produzioni sarebbero ormai certamente scomparse o avrebbero raggiunto prezzi così vertiginosi da non favorirne un commercio florido, ma solo di elite. In secondo luogo la diffusione dei colori chimici ha sicuramente ampliato la gamma cromatica e spesso tale varietà contribuisce a rendere ancora più belli tanti manufatti.

I coloranti chimici possono essere all'anilina, introdotti in oriente dalla Germania nel 1870, o al cromo. I primi sono decisamente scadenti, non resistono all'acqua e sono facilmente riconoscibili poichè al rovescio del tappeto mantengono un tono molto carico , mentre sbiadiscono facilmente al vello. I secondi invece sono buoni sotto tutti i punti di vista. Con sistemi di colorazione chimica si ottengono quei tappeti "scoloriti" o "ridotti" nel colore che incontrano il gusto occidentale per la loro originalità e che furono realizzati per primi dagli inglesi. Le migliori produzioni contemporanee adottano procedimenti di colorazione mista, che affiancano alle tinte naturali alcune tinte sintetiche, utilizzate per particolari ti pi di tonalità e policromie.