Tappeti Galeotti (Prima parte) Stampa

 

Lettere al carcere sull'arte di tessere liberi

Ci sono raccolte più o meno celebri, di lettere dal carcere. Qui invece, si raccolgono e riassumono soltanto delle lettere al carcere... perché non hanno avuto mai scritto di risposta.

Questo libretto, vorrebbe stimolare la ripresa di un laboratorio che pare naufragato dopo il suo brillante inizio. Il libretto, comunque, concorre ad attestare un esperienza rara e promettente, anche se non mantenuta. . . "a futura memoria, se la memoria avrà un uturo" (Leonardo Sciascia).

Quest'umile fascicolo di fotocopie incolori non può render giustizia (per così dire) all'arcobaleno creativo dell'esperimento che ci racconta. Questo almeno però, è documentato con le foto a colori su Internet e FaceBook.(*)

Nel 2010, ho avuto la fortuna di entrare nel carcere di Terni in qualità di "Professore di Tappeti" in un Corso sulla tessitura artistica con il telaio a mano. Stranamente, non ero affatto arruolato in Onlus o altre Associazioni. Avevo soltanto proposto un progetto mio, direttamente, a un Direttore di carcere apertissimo a certe attività. La mia gli piacque ed in effetti, gli riuscì pure di riciclare un fondo modesto, già stanziato ma non utilizzato. Questo purtroppo, avrebbe ristretto il mio Corso in sole 30 ore.
Tale limite non mi scoraggiava, nella prospettiva di impiantare, dopo il corso, un'attività permanente e continua per i Detenuti, dove personalmente, dovevo intervenire solo saltuariamente, nella supervisione, stimolo e promozione esterna dei loro prodotti artistici. Lo stesso sogno di laboratorio era stato condiviso ed auspicato dallo stesso Direttore del carcere... che purtroppo andò in pensione ancor prima che il Corso avesse termine. Dopo di che, tra lodi e complimenti, tutto fu congelato, come succede a vari Corsi e Progetti, dentro e fuori le mura delle carceri.

Luciano Ghersi, Aprile 2001

 

14 febbraio, a Direttore

ho ascoltato per radio delle belle, e rare, iniziative attivate nel carcere di Terni. Forse mi piacerebbe impiantare un Corso-Laboratorio di tessitura a mano con i Detenuti. Con il duplice obiettivo di offrirgli un'attività manuale e creativa e di produrre tappeti artistici utilizzando recuperi tessili. Il tappeto popolare annodato con gli stracci di recupero è già un pregiato oggetto di "Arte Tribale". Cioè si può anche vendere, con opportuno e solidale marketing.

Io sono artista o pure tessitore. Sto in Comune di Amelia, a Porchiano del Monte, dov e ho "istituito" la mia Facoltà di Tessere http://porchiano.blogspot.com , per condividere la mia esperienza più che trentennale nella tessitura a mano, (sperimentale più che tradizionale) incluse esperienze didattiche estreme ed internazionali: disabili, profughi, eccetera...

Si tratterebbe di lavorare con telai verticali da tappeti, che non richiedono eccessivo spazio che si sgomberano agevolmente qualora lo spazio vada reso disponibile per altre attività. Posso realizzare questi telai con materiale di recupero e fornire i materiali necessari ugualmente di recupero, per cui la nota spese sarebbe davvero irrisoria. D'altra parte, non potrei dedicarmi al progetto completamente gratis.

Eventuali punti deboli nella mia proposta:
1 - Tradizionalmente, la tessitura è ritenuta un arte femminile in tutta l'area mediterranea (a differenza che nell'Africa Nera, dove solo i maschi tessono, dalla Nigeria al Senegal).

2 - E' necessario usare certi strumenti da taglio (forbici, coltellini). 3 - Non ho alle spalle alcuna cooperativa, istituzione, onlus (ma non escludo alcun inquadramento).

Ardirei di invitarLa a Porchiano, per renderLe contezza della mia attività. Se pur Lei mi concedesse un appuntamento, potrei spiegarLe meglio ciò che ntendo con foto e campionari.

 

(*) http://porchiano.blogspot.com/2010/09/essere-e-tessere-in-carere.html
Gruppo FaceBook Jail Rugs / Tappeti dal Carcere