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Simboli Religiosi

La fede e il "mondo trascendente", hanno da sempre caratterizzato la vita delle popolazioni arcaiche (come anche quelle moderne, d'altronde), che anche nelle loro manifestazioni culturali, hanno cercato di infondere le credenze, i miti, le tradizioni religiose che li accompagnavano. Anche l'arte della tessitura non è venuta meno a tali produzioni, e quindi a seconda del momento religioso che un popolo viveva, i loro tappeti avevano raffigurazioni riconducibili alla loro fede. 

La diffusione dell'islamismo, ad esempio, diede origine alla cosiddetta mano di Fatima, a volte erroneamente interpretata come un pettine, spesso riprodotta nei tappeti da preghiera in modo estremamente schematico, con un motivo triangolare dal quale si allungano cinque tratti rettilinei, le dita, che vogliono ricordare i cinque precetti fondamentali della predicazione musulmana (fede, preghiera, pellegrinaggio, digiuno e carità) e i cinque principali personaggi dell'Islam: Maometto, Ali, Fatima, Hasan e Hosein. 

Anche il motivo cufico, molto utilizzato soprattutto per decorare le bordure dei tappeti anatolici, si presta a essere interpretato simbolicamente attraverso riferimenti religiosi, poiché riproduce in modo molto stilizzato i caratteri dell'antica grafia araba e diventa emblema dell'assoluto valore della parola di Allah. I Musulmani, infatti, attribuiscono un significato sacro alle singole lettere della scrittura perché il Corano insegna che Dio dettò ogni sura (capitolo) del testo sacro a Maometto, per cui ogni sillaba e ogni altra parte della grafia va considerata come diretta emanazione divina.

Sui tappeti, infine, si riproducono elementi architettonici e decorativi di origine islamica: ad esempio la nicchia, o mehrab (a destra), che nelle moschee è sempre posizionata verso la Mecca, e la lampada, sempre accesa nei luoghi di culto per indicare l'immortalità del divino.

Ricorrente è infine l'ascia bipenne, cioè a doppio fendente, dal significato simbolico con valenza dualistica, poiché comunica la dicotomia del potere in grado al contempo di promuovere il bene e di distruggere.

Di origine zoroastriana invece è la rappresentazione architettonica del simbolo del tempio di fuoco, un tempio poligonale con ben 20 o 28 lati, secondo una complessa tipologia edilizia impiegata nella Persia sasanide di religione mazdeista e adottata anche in epoca islamica. Anche il cipresso, espressione della potenza di Dio, e lo stesso albero della vita, derivano da tradizionidettate da Zoroastro.

Se nei paesi mediorientali la diffusione dell'Islam ha notevolmente inciso sull'insieme iconografico e decorativo dei tappeti, un discorso analogo vale anche per le principali religioni professate in Cina: il Buddismo, il Taoismo e il Confucianesimo. Dalla cosmogonia taoista deriva il noto emblema dello yin e dello yang, rappresentato da un cerchio con una parte chiara, solitamente gialla, e una scura, in genere blu. Sintetizza ed esprime i principi dualistici che regolano il mondo, dalla cui unione hanno avuto origine i cinque elementi primari: la terra, il fuoco, il metallo, l'acqua e il cielo. Lo yang viene identificato con l'essenza maschile attiva, mentre lo yin corrisponde a quella femminile passiva.

Anche il Buddismo, diffuso in Cina nella forma esoterica detta Vajrayana, ha dato apporti significativi al patrimonio simbolico locale. Molto diffusi, ad esempio, sono i suoi otto emblemi beneauguranti: il vaso, la conchiglia, l'ombrello, il baldacchino, il fior di loto, la ruota della dottrina, i due pesci e il nodo infinito.

Lo stesso discorso vale per alcuni oggetti che secondo il Taoismo annunciano la fortuna e la prosperità: il ventaglio, le bacchette, la spada, le nacchere di bambù, la gruccia, il flauto, il cestino di fiori e il loto.

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Altri Simboli

Vi sono numerosi altri motivi che nell'immaginario collettivo esprimono alcuni valori importanti per la convivenza civile e per la vita del singolo. I più diffusi sono:

la perla, simbolo di purezza con poteri apotropaici;

la moneta, archetipo della ricchezza e dell'onestà;

i due libri, che rappresentano l'importanza della conoscenza e della lettura;

la losanga vuota, che indica prosperità nella vita sociale;

la foglia di artemisia, in grado di tener lontane le malattie;

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