Kashmar è il recente nome (datole nel 1926 dallo Shah Reza) della più antica città di Torschiz, e posta su un altopiano a circa 1000 metri sul livello del mare, nella provincia del Khorassan, e ai confini con il deserto del Dasht-e-Kavir.

Già fiorente intorno all'anno 1000, subì il saccheggio da parte dei mongoli nel XIV secolo, e da allora non ritornò mai più ad essere una grande città, vivendo ai margini della sua capitale Meshed. Pur se presente solo marginalmente nella storia del tappeto, nella seconda metà del XX secolo a Kashmar si sono stabiliti numerosi telai operanti anche nei villaggi limitrofi, dando vita ad esemplari caratteristici e pittoreschi.

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Lavorati su telai verticali, come tutti i tappeti di "città", i Kashmar vengono realizzati con l'ausilio di fondazioni (trame ed orditi) in cotone e vello in lana, a volte con il contorno dei disegni in seta. Il nodo utilizzato è quello persiano, purtroppo spesso nella versione "jufti" o "ladra" che mina la robustezza, e la qualità intrinseca dei tappeti, pur se realizzati con una compattezza ed una densità di annodatura non irrilevante.

Una peculiarità dei Kashmar, che li rende anche abbastanza riconoscibili, è un particolare disegno, denominato Zir Khaki (letteralmente "sotto terra") che intende riprodurre i reperti e i manufatti scoperti durante gli scavi e riportati alla luce appunto dalla terra; abbondano in questo decoro, che è quello maggiormente usati nei manufatti dell'area, vasi, ornamenti, utensili, uccelli ecc...realizzati con uno stile e colori alquanto sfarzosi.

Altri disegni molto usati sono l'onnipresente boteh, il Lachak Toranij, in una versione molto simile a quella usata a Kashan e in alcuni esemplari di Meshed, il decoro Afshan, con tralci e grandi fiori che riempiono per intero il campo ed il disegno "giardino" tipico dei Bakhtyar, con le "mattonelle" che racchiudono i vari elementi animali e vegetali. Spesso si incontrano inoltre molti esemplari a disegno "figurato" e cioè con rappresentazioni di uomini, donne e scene di vita quotidiana, spesso riprese dalle famose quartine del poeta Omar Khayyam. Tutti queti motivi però, contrariamente alle zone di origine, vengono eseguiti con un gusto molto più barocco, quasi estremo, a sottolineare la ricchezza e lo sfarzo degli elementi e, forse, anche una mancanza di originalità e di storia della produzione del luogo.

Ultimamente inoltre a Kashmar va diffondendosi la moda di eseguire copie "perfette" di Nain, con una qualità che però non va confusa con quella degli originali (magari shish-la) ma molto più vicina invece a quelli realizzati nella vicina Tabas.

I colori usati per i Kashmar sono davvero tanti e non di rado ci si trova davanti ad esemplari che ne usano fino a 14-16, in un tripudio di tonalità davvero entusiasmante. Si spazia dalle varie tonalità del blu e dell'azzurro, ai rossi, i verdi, il giallo e il beige.

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	Alcuni esempi di Kashmar

Scheda Tecnica dei Kashmar:

Trama: Cotone

Ordito: Cotone

Vello: Lana, raramente con inserti in seta

Nodo: Persiano Jufti (senneh, asimmetrico)

Densità di annodatura: 300.000 - 600.000 nodi al m².

Misure Principali: 210 x 140 - 300 x 200 - 360 x 260

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