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Heritz (Heriz, Heris) è una città della provincia dell'Azerbaijan Orientale, posta ad est di Tabriz, e come quest'ultima di un'importanza fondamentale nel panorama del Tappeto Orientale e di quello Persiano in particolare. Tra i principali centri dell'area tessile infatti, essa ha dato fama anche alle vicine produzioni di Bakhshayesh (attiva dal 1780 circa fino al 1900), Gorevan (dal 1850 ad oggi), Garadjeh (dal 1850 ad oggi), e tante altre che, in varie epoche e con diverse qualità, hanno tutte fatto propri molti dei canoni e delle tecniche produttive adoperate ad Heritz.

Va inoltre detto che, molto probabilmente, molti dei tappeti venduti come Heritz oggi, sono in realtà annodati in un vasto perimetro attorno alla città, che include una trentina di villaggi, compreso una serie di piccoli agglomerati posti alle pendici dei Monti Sabalan, ed abitati da etnie di origine azero-musulmana.

L'origine della produzione su larga scala dei tappeti di Heritz, va probabilmente ricercata nella domanda sempre più crescente da parte dei mercati europei ed americani degli inizi del XIX secolo. Tabriz, vero baricentro attorno al quale gravitava l'intero commercio tessile della Persia settentrionale, per far fronte a ciò, si ritrovò a dover allargare le linee produttive anche alle città limitrofe, e per farlo continuando a  mantenere un controllo qualitativo sempre attento, inviò molti "ustad" a governare i processi produttivi ed a stabilire i disegni da realizzare e le materie prime con le quali eseguirli. 

Le semplici produzioni fino ad allora eseguite ad Heritz ebbero un notevole sviluppo: alla mediocre lana dei nomadi Shahsavan fu preferita quella lucente e serica di Tabriz e Ardebil, i disegni e la struttura dei tappeti beneficiò della competenza e della fantasia dei maestri di Tabriz, che promossero una tessitura che, pur rifacendosi a quella della capitale, ne accentuasse gli aspetti geometrici e tribali, utilizzando strutture estremamente robuste, molto richieste dai mercati americani.

Una particolarità degli annodatori di Heritz, forse anche uno dei motivi per il quale furono sempre prediletti gli impianti stilizzati, sta nel fatto che non si abituarono mai ai cartoni per il disegno, già d'uso comune a Tabriz, ma continuarono ad eseguire i loro lavori con il solo ausilio della memoria (da qui anche molte asimmetrie nei disegni degli Heritz), o al massimo di piccoli vaghireh.

 

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I Serapi (leggi articolo dedicato)

L'epoca d'oro della produzione di Heritz, può essere circoscritta ai 100 - 120 anni che andarono dal 1780-90 al 1900-10. Le lane usate erano eccellenti, i disegni molto curati e vari, e i colori (ancora di natura vegetale) mostravano una delicatezza ed un'eleganza mai più raggiunta.

Successivamente, si è chiamati questi tappeti "Serapi". Ci sono tre teorie principali che tentano di spiegare tale etichetta; la prima, più accreditata, è quella spiegata nell'articolo di approfondimento dedicato, di natura prettamente commerciale: per vendere meglio gli Heritz di ottima qualità del secolo precedente e comunicare la netta differenza rispetto ai manufatti contemporanei (già fortemente sviliti) negli anni '50 si decise di prendere il nome della vicina cittadina di Serab, modificarlo un po', e vendere gli Heritz di qualità sotto quel nuovo nome misconosciuto.

La seconda, attribuisce gli Heritz addirittura a manifatture Nordamericane, per le forti somiglianze con alcuni manufatti realizzati dagli indiani nativi d'america (in particolare i Navajo) che producevano tra l'altro un tessuto dal fuorviante nome di "Serape".

La terza teoria, fa propendere l'uso del nome dalla Fregata Inglese di quinto rango "Serapis", varata nel 1779 e di stanza spesso nel Golfo Persico, che per prima, probabilmente, trasportò e fece conoscere questi meravigliosi tappeti all'Occidente.

 

Heritz in seta

Mentre da un lato il grosso della produzione tessile di Heritz si concentrava sui tappeti che anche oggi riconosciamo come tali (decori stilizzati, densità di annodatura medio bassa, con le vette dei Serapi), nel XIX secolo si diede vita ad una "linea" estremamente fine e "barocca" delle tessiture, che ebbe il suo apice nei manufatti interamente in seta, tutt'oggi estremamente ricercati, per la loro qualità  e i disegni elaborati ed eleganti.

Tra gli studiosi e i collezionisti, serpeggia il dubbio che questi tappeti siano espressione diretta di Tabriz ma, ci sono alcune piccole differenze che ci fanno propendere per l'attribuzione tradizionale. Gli Heritz in seta sono molto morbidi e leggeri al tatto, in quanto la trama (un doppio o triplo ricorso di seta, bianca o azzurra) non deprime assolutamente gli orditi.

Contrariamente agli Heritz "classici", i decori presentano spesso mihrab, vasi, steli, alberi e motivi floreali, ripresi pedissequamente dagli impianti dei tappeti Safavidi e dell'India Moghul, o anche scene di vita animata, con animali ed esseri umani.  

 

Caratteristiche tecniche ed iconografiche

Lavorati su telai verticali, in genere in misure molto grandi, gli Heritz in passato erano dei veri e propri gioielli dell'arte tessile; caratterizzati dall'uso di coloranti vegetali, lane di buona qualità per il vello, fibre di cotone estremamente resistenti per gli orditi e le trame (un doppio ricorso passato prima floscio e poi teso con un filo più grosso), avevano ed hanno mantenuto una consistenza tale che, in quanto a robustezza, li fa rivaleggiare con i Bijar e, come loro, vengono spesso definiti "iron rug" o "tappeti di ferro". Si pensa che tale caratteristica derivi anche dal fatto le aree attorno ai monti Sabalan, siano ricche di depositi di rame, e di conseguenza, anche l'acqua con la quale si abbeverano le greggi, si giovino di tale minerale, che rende la lana che viene loro tosata, più robusta e lucente.

Con l'avvento dei coloranti chimici, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, e la sempre più crescente domanda e commercializzazione dei Tappeti Orientali, (che per tutti gli anni '20 e '30 ebbe il suo culmine per i prodotti esportati verso gli Stati Uniti), come in molte altre produzioni storiche, la qualità cominciò via via a scemare, per far posto ad un tappeto sicuramente discreto, sempre robusto e dal "carattere" strutturale e cromatico piacevole ma, ben lontano dai Serapi e dagli esemplari in seta, che avevano caratterizzato le produzioni fino a quel momento. Oggi, gli Heritz continuano ad essere annodati, a volte chiamati con il nome della vicina città di Gorevan, ma presentano un'annodatura grossolana, accostamenti cromatici non sempre gradevoli ed una rigidità addirittura esagerata, dovuta all'uso di trame dal diametro fin troppo elevato.

I disegni sono derivati da classici schemi a medaglione della vicina città di Tabriz, ma molto stilizzati e reinterpretati secondo uno stile e un gusto cromatico completamente diversi da questi ultimi. I medaglioni degli Heritz hanno forme stellari stilizzate e si possono estendere fino quasi a sfiorare il bordo dei tappeti. Il campo è ornato di steli che si piegano ad angolo per connettere foglie dentate e rosette.

Le bordure più ricorrenti propongono gli usuali decori herati. Negli esemplari d'epoca questi motivi invadono anche il campo, conferendo all'insieme una dinamicità decorativa davvero sorprendente.

I colori utilizzati sono compresi in una tavolozza molto varia, che con grande senso estetico unisce fondi in prevalenza rosso ruggine, a disegni espressi con le tonalità del blu, del beige e del rosa. Purtroppo, l'abbandono, per il costo eccessivo, dei coloranti naturali, che conferiva all'insieme un'eleganza inarrivabile, (ad esempio con l'uso della robbia per il rosso, che lo rendeva corposo e delicato al tempo stesso), ha dato vita, negli esemplari moderni, a tonalità più chiassose.

 

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Splendidi esempi di Heritz e particolare di un rovescio

 

Scheda Tecnica degli Heritz:

Trama: Cotone, in alcuni casi tinta di azzurro (seta per gli esemplari "all silk")

Ordito: Cotone (seta per gli esemplari "all silk")

Vello: Lana (seta per gli esemplari "all silk")

Nodo: Turco (ghiordes, simmetrico)

Densità di annodatura: 120.000 - 200.000 nodi al m2. Per gli "all silk" si può arrivare a 600.000 nodi al m2.

Misure Principali: 200 x 150 - 300 x 200 - 350 x 270 - 400 x 300 e oltre

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