Farahan è un distretto comprendente molte cittadine e villaggi, situato nella provincia di Markazy, a circa 500 - 600 Km. a sud di Teheran. Può essere compreso tra le città di Arak a sud, Jozan a ovest, Kashan e Qum rispettivamente a sud-est e nord-est. Jozan in particolare, pur essendo vicinissima a Malayer, non gravita come quest'ultima nell'area di produzione di Hamadan (nodo turco e singolo ricorso di trama), ma in quella di Farahan (nodo senneh e doppio ricorso di trame) e, come vedremo, di Sarouk.

La storia dell'area di Farahan, e dei suoi splendidi manufatti, ebbe un notevole incremento, soprattutto qualitativo, nel XVIII secolo, quando lo Shah Nadir installò nella regione gli abilissimi maestri di Herat. Sicuramente anche a causa di ciò, uno dei motivi più ricorrenti nei tappeti Farahan e proprio il disegno Heraty, realizzato con eccezionale resa cromatica e elevatissima qualità strutturale.

Come si potrà notare, al centro, quasi, dell'area di provenienza dei Farahan, c'è la piccola città di Sarouk, ben nota per la più che prolifica produzione di tappeti, in particolare da quando, alla fine del XIX secolo ,vi si stabilirono le compagnie che commissionarono i famosi, o famigerati, "Sarouk americani". Forse proprio a causa del nome, di rilevanza mondiale, che Sarouk aveva assunto, molti tappeti ivi realizzati fino alla fine del 1800, e molti altri, realizzati nell'area, sono spesso identificati, oltre che come Farahan, anche come Sarouk Farahan. La differenza tra le due "etichette", spesso va ascritta alle piccole differenze strutturali che li dividono: in particolare l'uso di uno o due ricorsi di trame poco tese per i Farahan, rispetto alla struttura più rigida (dovuta al passaggio più teso delle trame) ed alla maggiore finezza e densità di annodatura dei Sarouk Farahan. Spesso inoltre, si può notare una discreta somiglianza tra i Sarouk Farahan e i Kashan Mohtashem.

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I tappeti realizzati nel distretto di Farahan, vengono normalmente annodati su telai verticali, ma proprio per l'estensione dell'area che tale denominazione comprende, presentano un'estrema varietà di misure realizzate, di colorazioni e, soprattutto di decori utilizzati.

Il nodo maggiormente adoperato è quello persiano (senneh), anche se in alcuni pochi casi, le influenze curde delle vicine province di Hamadan e dintorni, danno luogo ad alcuni esemplari che presentano il nodo turco. La densità di annodatura è sempre molto alta (di media 2500 - 3500 nodi al dm²), e in alcuni casi si arriva addirittura ad una densità di quasi 7000 nodi a dm². Le trame, in genere in doppio ricorso passato una volta teso e la seconda floscio, sono in cotone bianco o blu. Gli orditi, anch'essi in cotone.

Non è raro riscontrare nei Farahan d'epoca il vello consumato soprattutto nelle zone dove veniva usata lana tinta in verde; il colorante utilizzato infatti, era a base di solfato di rame, e ciò ne ha provocato col tempo la corrosione, realizzando un caratteristico effetto "a rilievo" del disegno.

I decori vertono essenzialmente sullaa riproposizione di quasi tutti i motivi "classici" dell'iconografia persiana: si parte, come abbiamo accennato, dal disegno Heraty, a tutto campo (Tekrari) o concentrato in piccoli medaglioni contornati da campi anch'essi decorati in modo simile, si passa per il Boteh, realizzato alla stessa stregua del precedente; il disegno Toranji (a medaglione centrale) con o senza cantonali "Lachak", il Mina Khani, con i suoi fiori stilizzati posti su tutto il campo, le varie riproduzioni della mihrab nei disegni "preghiera", il decoro a vasi denominato "Talfighi", e perfino una variante del gol ferengh (utilizzato dai Bakhtyar Farah Dombeh) qui denominato Mastufi.

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	Splendidi esempi di Farahan

Scheda Tecnica dei Farahan:

Trama: Cotone, 2 passaggi, in alcuni casi un singolo passaggio "floscio"

Ordito: Cotone

Vello: Lana

Nodo: Persiano (senneh, asimmetrico), in pochi casi viene usato il nodo turco

Densità di annodatura: 250.000 - 700.000 nodi al m²

Misure Principali: 150 x 100 - 200 x 140 - 300 x 220 - 350 x 270 - kelley

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